Nannoni – Grappa Cuore di Moscato Riserva – (tubo)0,50lt

Note di degustazione

Distillato di grande equilibrio, è capace di affascinare con le sue calde note di acquavite invecchiata e sorprendere con un ricco bouquet di fiori. Dagli aromi intensi e delicati, offre all’olfatto eleganti sensazioni di noce moscata, uva, noci, agrumi, scorza d’arancia, vaniglia, caramello, menta, fiori di rosa. Al retrolfatto conferma note di noce moscata, torrone, vaniglia, tostato. Bilanciata, asciutta, molto gradevole.

Curiosità

L’aromaticità dell’uva Moscato è protagonista in questa grappa elegante, morbida e profumatissima.

Azienda

La grappa di fattoria è nata in Toscana quando il Maestro, Gioacchino Nannoni ha trasformato una vecchia casa padronale in mezzo alla campagna maremmana nella distilleria che ha dato i natali alla Grappa di Brunello. E’ stato il primo a credere nelle potenzialità del territorio, insieme a pochi altri “vignaioli” che negli anni settanta si sono “rimboccati le maniche” ed hanno dato vita ad aziende oggi conosciute ed apprezzate in tutto il mondo. Quando è nata la distilleria Nannoni, in Toscana non c’era la cultura della distillazione, le vinacce venivano per lo più buttate nel pollaio, e la maggior parte della grappa prodotta nella regione era destinata alla vendita sfusa verso il nord Italia. I primi tempi è stata dura, ma in poco tempo le aziende vitivinicole di Montalcino si sono rese conto della grande opportunità che gli veniva offerta, così, un casale in mezzo alla Maremma è diventato meta internazionale per i cultori e per i turisti del buon bere. Il termine “Grappa Toscana” è da molti abusato. Perché se non si parla di vinaccia fresca e di distillazione artigianale, che la grappa sia toscana, siciliana o trentina, poco importa, avrà solo un cattivo odore ed un gusto pessimo. Profumi del territorio, le emozioni della Maremma, le crete del Senese, le colline fiorentine; espressione del territorio e di appartenenza del vigneto.

A 47 anni dalla nascita della distilleria, la Nannoni continua a scrivere la storia della Grappa Italiana