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Castello di Monsanto – Fabrizio Bianchi sangioveto rosato Toscana IGT – 0,75lt

14,50 

Non prodotto di risulta da salasso, ma vino ottenuto da brevissima macerazione delle uve, il Rosato nasce dai vigneti più giovani di Sangiovese. Vino di buona struttura e dotato di insospettabile capacità di invecchiamento, con tratti vinosi che si uniscono a un impianto floreale di estrema piacevolezza.

Specifiche

Produttore

Castello di Monsanto

Paese

Italia

Regione

Toscana

Denominazione

Toscana IGT

Tipologia

Rosati

Vitigno

Sangiovese

Gradazione

13%

Formato

0,75lt

2 disponibili

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Note di degustazione

Colore rosato che ricorda la buccia di cipolla, vivo e luminoso. Naso intenso che apre su raffinate note floreali di viola e rosa canina seguite da sentori fruttati di ciliegia, mirtillo e melone estivo. Tocchi agrumati e minerali completano il profilo olfattivo. Corposo in assaggio, animato da una freschezza che ha il carattere dell’arancia sanguinella e decisamente sapido.

Curiosità

Il mosto viene lasciato a contatto con le bucce per circa 10/12 ore per essere poi separato mediante una soffice pressatura e quindi vinificato in acciaio a temperatura controllata

Azienda

È il 1961 quando Aldo Bianchi, padre di Fabrizio, si innamora perdutamente di Castello di Monsanto e lo acquista. Non solo un progetto imprenditoriale, ma una filosofia di vita basata sul rispetto e sull’amore per l’uomo e per la natura. Vengono così piantate nuove vigne e ristrutturati i numerosi casali della tenuta ed ecco che un’audace intuizione inizia a prendere forma. Nel 1962 Fabrizio decise di vinificare separatamente le uve del vigneto il Poggio dove il Sangiovese ancora oggi fa da padrone. Una scelta allora forse azzardata, ma che risultò vincente non solo per Monsanto, ma anche per questo vitigno che da quel momento venne rivalutato. Nacque così il primo Cru di Chianti Classico, testimone di come già ieri le idee di domani si facevano spazio al ritmo incessante dettato non solo dal coraggio dell’uomo, ma anche dalla bontà della natura circostante. Castello di Monsanto rientra nella sottozona di San Donato in Poggio, dove si trovano vini di integrità e di nerbo impavidi allo scorrere del tempo, caratterizzati da un taglio verticale e da una spina dorsale di fresca acidità. Il terreno è sicuramente il fattore che più delinea l’identità di ciascun vino di Castello di Monsanto. La presenza di galestro, roccia di natura scistosa, dona ai vini dell’azienda un carattere deciso e una considerevole profondità. Nella sua forma ghiaiosa superficiale dà la possibilità alle radici di penetrare tra le stratificazioni, traendone carica tannica e vibrante acidità; nella sua forma di Macigno Chiantigiano trattiene l’umidità in profondità e permette alle piante di sopportare i periodi più siccitosi. Nel versante sud della proprietà la sua presenza è intervallata da una netta concentrazione di tufo, suolo più drenante e più sciolto, che nel tempo ha rilasciato fossili di epoca cretacea, a testimonianza della grande dinamicità geologica di questa zona. Fabrizio e Laura Bianchi oggi sono il cuore pulsante di Castello di Monsanto. Sono il futuro che custodisce le grandi intuizioni di 60 anni fa. Un percorso fatto di ispirazioni e scelte non sempre facili, ma di strade meno battute e quindi, seppur incerte, più sorprendenti. La Toscana del vino non era ancora pronta ad una rivoluzione. L’audacia, la determinazione e la lungimiranza sono state la chiave per portare avanti idee che potevano allora sembrare inspiegabili, ma che poi hanno fatto gran parte della storia del Chianti Classico. Essere visionari è un’attitudine.

 

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